In Italia esistono tante persone che svolgono volontariato trovando del tempo da dedicare ad attività in grado di accrescere la loro energia. Uomini e donne, giovani e anziani, lavoratori e pensionati. Le motivazioni da cui si sentono spinte a praticare un gesto di pura gratuità, pronto a sottrarsi all'imperante logica retributiva, sono molto diverse. C'è chi lo fa per ragioni religiose. Chi a causa di un ideale politico. Chi nel tentativo di superare un momento di crisi. Chi per sentirsi meglio. Se questi individui discutessero di un argomento qualsiasi, con ogni probabilità occuperebbero posizioni contrapposte e chissà forse litigherebbero. Eppure, restando legati al loro carattere, alla loro sensibilità, alla loro storia personale, si ritrovano uniti nella medesima azione che hanno scelto. Gomito a gomito concentrati nella stessa pratica in cui credono. Fianco a fianco impegnati in un gesto al quale magari ognuno attribuisce un proprio significato: infatti quando questi nostri connazionali vengono chiamati a raccontare ad altri la loro esperienza, può accadere che usino toni a volte addirittura inconciliabili. Spesso allora chiedo a me stesso: perché non cerchiamo tante azioni capaci di farci dimenticare, almeno per un momento, il colore della casacca che indossiamo?