Gli universali inni di pace di Vaughan Williams e Bernstein
Vaughan Williams ha scritto nel 1936 la monumentale cantata Dona nobis pacem, un inno appunto di pace nato tra le ceneri del primo conflitto mondiale e i venti di guerra che stavano attraversando in quegli anni il continente europeo, i cui testi sono tratti da tre poemi del letterato statunitense Walt Whitman, dal Vecchio Testamento e dalla Santa Messa. La partitura prevede coro misto e grande orchestra, con soprano e baritono solisti, ma la versione utilizzata dalla compagine corale di Cambridge fa riferimento a un adattamento per organico ridotto ad opera di Jonathan Rathbone.
Una scelta che se da un lato sembra penalizzare gli episodi maggiormente solenni e grandiosi (come l'irrompere di tamburi e trombe militari che turba la quiete in Beat! Beat! Drums! o la tonante invocazione finale Open to me the gates of righteousness), dall'altro pare restituire in modo più lineare e trasparente la scrittura vocale e strumentale di Vaughan Williams, al punto da far emergere con evidenza le trame sonore dell'Agnus Dei iniziale, del rasserenante Reconciliation o della marcia funebre Dirge for Two Veterans. Nei Chichester Psalms, ultimati da Bernstein nel 1965, il Coro del King's College affronta con disinvoltura un palese scarto temporale, stilistico e di linguaggio compositivo, facendosi travolgere dalla forza d'impatto dei tre variopinti movimenti, con i loro richiami ad atmosfere jazzy e l'esuberanza dei loro ritmi sincopati, ma anche con le loro insidie tecniche che alzano l'asticella di un'interpretazione sempre equilibrata e mai in affanno.
Vaughan Williams
Dona nobis pacem
King's College Choir Cambridge, Britten Sinfonia, Stephen Cleobury
King's College / Ducale. Euro 18,00