Gli Oscar Coldiretti e il Moloch burocrazia
A puntare il dito su questa situazione, è stata Coldiretti in occasione dell'edizione 2020 degli Oscar Green, il premio all'innovazione per le imprese agricole giovanili che con la loro attività creano sviluppo e lavoro. La burocrazia, dicono i coltivatori, "spegne il sogno" del 55% dei quasi 39mila che presentano domanda per l'insediamento in agricoltura in Italia. Bocciati non per le cattive idee progettuali ma «per colpa degli errori di programmazione delle amministrazioni regionali». Una situazione che genera due colpi bassi per l'agricoltura: rallenta e blocca la crescita di imprese nuove, espone l'Italia al rischio di perdere i fondi che l'Europa mette a disposizione. Il dato non è frutto di stima, ma emerge dall'analisi al 1 gennaio 2020 sull'utilizzo delle risorse comunitarie relative ai Piani di Sviluppo Rurale (Psr) del periodo 2014-2020. E non basta, perché anche per quanto riguarda le domande presentate e ammesse a finanziamento solo poco più della metà (55%) pare sia stata effettivamente pagata. Il risultato, dicono i coltivatori, «è la perdita di un potenziale di mezzo miliardo all'anno di valore aggiunto che le giovani imprese avrebbero potuto sviluppare».
Quindi che fare? La ricetta è alla fine sempre la solita: migliorare l'organizzazione, accrescere l'efficienza, snellire le procedure, far dialogare di più le amministrazioni, aumentare l'informazione e renderla più comprensibile (cosa che fra l'altro anche sul fronte del consumo). In attesa di tutto questo, comunque, i giovani (agricoltori e non solo), stringono i denti e hanno ancora fiducia nel futuro. Nei campi, pare che in cinque anni la loro presenza sia cresciuta del 12%.