Il rigore del diritto può conciliarsi con la misericordia del Vangelo, così come la giustizia cammina assieme all’amore, la legge si completa con lo spirito: ce lo ricorda san Raimondo di Peñafort, domenicano catalano vissuto tra il XII e il XIII secolo. Nato da famiglia benestante in Catalogna nel 1175, iniziò gli studi a Barcellona per poi proseguirli a Bologna, dove conobbe il futuro papa Innocenzo IV. Nel 1222 a Barcellona, dove lui era rientrato ed era canonico della Cattedrale, venne fondato un convento del nuovo Ordine dei Predicatori e lui decise di seguire il carisma di san Domenico. Nel 1223 aiutò Pietro Nolasco a fondare i Mercedari per il riscatto e la liberazione degli schiavi. Qualche anno più tardi a Roma ricevette l’incarico da Gregorio IX di raccogliere e ordinare tutte le decretali (gli atti dai Pontefici in materia dogmatica e disciplinare, emanati di fronte a quesiti o situazioni particolari). Tutto questo materiale di carattere giuridico canonico assunse così un ordine fino ad allora mai raggiunto. Nel 1234 rifiutò la cattedra dell’arcidiocesi di Tarragona, ma nel 1238 i suoi confratelli lo vollero generale dell’Ordine. Dopo una intensa vita dedicata alla preghiera, lo studio, la formazione dei nuovi predicatori, all’età di 70, infine, poté ritirarsi dalle fatiche pastorali e tornare a una esistenza più ritirata. Morì a Barcellona nel 1275. Fu canonizzato nel 1601 da Clemente VIII.
Altri santi. San Crispino I, vescovo (V sec.); beato Matteo Guimerà di Agrigento, vescovo (1376-1450).
Letture. Romano. 1Gv 3,22-4,6; Sal 2; Mt 4,12-17.23-25.
Ambrosiano. Ct 4,7-15.16e-f; Sal 44 (45); Ef 5,21-27; Mt 5,31-32.
Bizantino. At 19,1-8; Gv 1,29-34.
t.me/santoavvenire