Esegeta dal carattere acceso e determinato, profondo conoscitore del mondo, amante della vita ritirata e apostolo del Vangelo per il suo mondo: i tratti del profilo di san Girolamo (o Gerolamo) lo rendono un testimone affascinante e attuale e ci ricordano che la fede cristiana non è ipocrita buonismo ma ardente passione per la verità. Passione la cui fonte, la Parola di Dio, volle rendere accessibile a tutti, mettendo mano a una traduzione della Bibbia divenuta quella "ufficiale" della Chiesa per molti secoli dopo di lui, la cosiddetta "Vulgata". L'intento era quello di usare il linguaggio del popolo (il volgo, appunto) a così far arrivare alle donne e agli uomini del suo tempo il messaggio del Risorto. Girolamo era nato in Dalmazia nel 347 e aveva studiato ad Aquileia, dove coltivò anche l'ideale della vita comunitaria. Battezzato nel 366, fu eremita in Oriente. Dopo un periodo a Roma e poi in Egitto, si stabilì a Betlemme nel 285 e diede vita a un monastero femminile, vero e proprio laboratorio che lo affiancò nell'opera di traduzione della Bibbia. Morì nel 419 o 420; è dottore della Chiesa.
Altri santi. San Francesco Borgia, sacerdote (1510-1572); beato Federico Albert, sacerdote (1820-1876).
Letture. Romano. Ne 8,1-4.5-6.7-12; Sal 18; Lc 10,1-12.
Ambrosiano. 2Pt 3,1-9; Sal 89 (90); Lc 19,37-40.
Bizantino. Fil 1,20-27a; Lc 6,12-19.