L'esempio che ci offrono i santi Giovanni Fisher e Tommaso Moro è quello di due uomini di cultura, innamorati del Vangelo, fedeli alla Chiesa e ai suoi pastori, liberi nel pensiero e nel cuore anche davanti alla persecuzione da parte dei potenti. Uno vescovo e l'altro laico, erano amici, accomunati da una fede salda e da una sola "colpa": non vollero riconoscere Enrico VIII "capo supremo della Chiesa d'Inghilterra". Per questo entrambi morirono martiri nel 1535 a Londra. Moro, avvocato, scrittore e politico, era nato nel 1478; tra le sue opere la più famosa è "L'utopia" del 1515, nella quale descrisse la società ideale, governata da giustizia e libertà. Padre di quattro figli, aveva la stima del re, che però lo condannò a morte davanti al rifiuto di aderire all'Atto di Supremazia del 1534 con il quale il sovrano si dichiarava capo della Chiesa d'Inghilterra. Fisher, nato nel 1469, vescovo di Rochester, subì pressioni perché riconoscesse l'unione del re con Anna Bolena e la rottura con Roma. Il rifiuto gli costò la vita pochi giorni prima dell'amico Moro.
Altri santi. San Paolino di Nola, vescovo (355-431); sant'Albano d'Inghilterra, martire (305 ca.).
Letture. Romano. Gn 13,2.5-18; Sal 14; Mt 7,6.12-14
Ambrosiano. Dt 12,2-12; Sal 62 (63); Lc 7,1-10.
Bizantino. Rm 14,9-18; Mt 12,14-16.22-30.