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Giovani eccellenze capaci di spingere il gusto persino «Oltre il Buono»

Paolo Massobrio mercoledì 8 novembre 2017
Stella e Nadia Aleo sono due sorelle pasticciere di Barrafranca, in provincia di Enna. E fanno un dolce che è una foglia di limone edibile su cui è adagiato un croccante a base di mandorle, noci, uva sultanina e miele. La loro Foglia Allegra si mangia per intero e lascia un piacevole aroma di limone.
Parto da loro, giovani intraprendenti, per lanciare un appello ai nuovi amministratori siciliani: non mortificate l'intelligenza, la voglia di fare della vostra gente. Stella e Nadia, che gestiscono il bar sport del paese, con la mamma hanno deciso di venire a Milano nel prossimo week end a Golosaria (www.golosaria.it), insieme ad altri 300 produttori di cose buone. E la loro presenza, coraggiosa e gustosa, è esattamente l'interpretazione del tema di quest'anno, «Oltre il Buono»: significa leggere cosa c'è dietro al gusto, che non è solo un fugace edonismo ma speranza, occupazione, sviluppo.
Alle 16 di sabato saliranno sul palco giovani sotto i 30 anni: Eleonora Bertolone, che a Collobiano ha riscoperto antiche varietà di riso da cui ricava anche una birra, una confettura e persino un sake. Maria e Giovanni, che a Lecco hanno sviluppato un'azienda intorno al rabarbaro. Giacomo Perletti ha invece ricreato un borgo nelle montagne bergamasche, riproducendo lo stracchino a munta calda, mentre Elena Casadei ha iniziato a conoscere il vino prodotto in anfora e lo produce solo così. E ancora Francesco Trevisani (nefrologo e ricercatore Uri), che lavora a uno studio scientifico con l'obiettivo di dimostrare come la dieta mediterranea possa interagire con i nostri geni e prevenire malattie del rene.
Quindi Alessio Rovetta, il giovane pizzaiolo che a Cenate di Sopra ha incentrato il suo locale sulla pizza contemporanea e la storia di «Evolvere», che dimostra come è possibile combattere lo spreco di energia anche in cucina con il supporto della domotica. E poi gli amici che hanno fondato la «Piazza dei Mestieri» di Torino per insegnare una professione a 400 ragazzi spesso esclusi dai circuiti scolastici e infine don Sandro, prete-cuoco che a San Salvatore Monferrato raduna le cucine del mondo degli abitanti del suo borgo. Ci saranno infine Lina e Fabio che, nonostante il terremoto, non hanno voluto lasciare Visso per sfornare il pane per tutti. E oggi ripartono con un laboratorio nuovo, l'«Albero del Pane».
«Oltre al buono» è infatti partecipazione alla vita. Anzi, molto spesso ricrea la vita delle nostre campagne, partendo dal sogno della giovinezza. Ma il sogno che coltiviamo, mettendo su un piedistallo questi angeli del gusto, è che la politica – in Sicilia come nel resto d'Italia – capisca che può tornare ad essere forma alta di carità se guarda a storie di sviluppo come queste. Possiamo ripartire da qui?