Giorni di dolore e riparazione sempre «sigillo» delle mani di Dio
Un segnale indicatore, come quell'anello di plastica che oggi all'ingresso degli Ospedali è messo al polso del paziente, e lo accompagna fino alla dimissione: un'assicurazione di presa a carico, che segna tutto il tragitto. Ripenso all'immagine di Francesco – il tatuaggio – e torna in mente la parola di Teresa di Lisieux, santa con Pio XI (1925), Dottore della Chiesa con Giovanni Paolo II (1997), e "Maestra dei teologi" con Benedetto XVI (2011): «Il mio nome è scritto nel Cielo». Anche il mio, anche il nostro, se liberamente lo conserviamo per fraternizzare con tutti, "anello" di grazia che ci dice "fratelli" di tutti, vicini e lontani, la cui distanza dal Padre è misurata soltanto da Lui, la cui misura è essere senza misura nell'Amore che per natura è misericordia... Nel contesto di questa realtà, che ha portato a Roma i pastori di tutto il mondo, la fiducia ci dice che questi giorni non sono inutili, e che i semi di sofferenza delle vittime porteranno conversione e riparazione.