Giornalisti, prestazioni al sicuro
L'età richiesta alle giornaliste per la pensione di vecchiaia viene innalzata a 65 anni attraverso un percorso graduale che inizia il 1° luglio 2012 per terminare nel dicembre del 2021, anno in cui si realizzerà la parità con i giornalisti di sesso maschile. L'età pensionabile delle donne salirà di un anno ogni biennio, ad eccezione del primo periodo che va da luglio 2012 al 31 dicembre 2014. I nuovi requisiti pensionistici non troveranno applicazione per le giornaliste che abbiano maturato i vecchi requisiti minimi di 60 anni d'età e di 20 anni di contribuzione alla data del 30 giugno 2012. Tuttavia, sull'importo della pensione così maturata verrà applicato un abbattimento percentuale permanente, in misura direttamente proporzionale agli anni ed ai mesi di anticipo rispetto all'età prevista dalla nuova normativa. La penalizzazione è ridotta della metà per un periodo transitorio, da luglio 2012 fino a dicembre 2020. I vecchi requisiti restano fermi anche per le giornaliste che alla data del 30 giugno 2012 risulteranno autorizzate a versare i contributi volontari.
Contributi. L'equilibrio dei conti passa anche attraverso un aumento del contributo datoriale per Ivs, pari a tre punti percentuali nell'arco 2012-2016, fino a un massimo del 23,28 della retribuzione imponibile.
Occupazione. Alle aziende editoriali è offerto un regime agevolato, fino al 7 novembre 2014, per favorire l'assunzione a tempo indeterminato di giornalisti disoccupati o che lavorano a tempo determinato o come collaboratori. L'incentivazione prevede la riduzione all'8%, per un periodo di 36 mesi, del solo contributo Ivs a carico del datore di lavoro, fermi restando gli altri oneri. Per gli enti pubblici è richiesta l'assunzione secondo le norme di accesso al pubblico impiego e l'applicazione del contratto di lavoro giornalistico Fnsi/Fieg o Aeranticorallo.
Inpgi 2. È tuttora in attesa di approvazione dei Ministeri l'obbligo di assicurazione esclusiva a "Inpgi - Gestione separata" dei pensionati dell'ente, gli over 65, che proseguono l'attività professionale dopo il pensionamento, versando un modesto contributo del 5% con effetti dal 1° gennaio 2012. La norma è in linea con il criterio normativo introdotto dalla manovra economica della scorsa estate (legge 111). Nella Gestione sono accolte inoltre diverse misure richieste dagli iscritti (servizio militare, praticantato, rendita vitalizia, restituzione dei contributi ecc.).