Rubriche

Giobbe. Un grande abbraccio d'amore per chi si mette in mano a Dio

Matteo Liut venerdì 10 maggio 2019
Il Signore ha dato e il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore: le parole di Giobbe oggi sembrano sbagliate, illogiche, ingiuste, ma in realtà contengono una profonda verità teologica e antropologica. Il ricchissimo patriarca, che perde tutto a causa di Satana che spinge Dio a mettere alla prova il suo fedele, c'insegna che la nostra vita è dono e che tutto appartiene a un unico grande abbraccio d'amore. Il suo abbandono nelle mani di Dio, come narrato nel libro che porta il suo nome, è qualcosa che va al di là dell'umana comprensione e che spinge a gettare uno sguardo dentro al cuore della vita. Così ci accorgiamo che nel nostro cammino non siamo soli e che solo se sappiamo fidarci fino in fondo ogni nostra sofferenza, ogni ferita, ogni perdita avrà un senso. Altrimenti sono solo disgrazie o sfortune, frutto di un cieco destino avverso.
Altri santi. Santi Alfio, Filadelfio e Cirinio, martiri (III sec.); san Giovanni d'Avila, sacerdote e dottore della Chiesa (1499-1569).
Letture. At 9,1-20; Sal 116; Gv 6,52-59.
Ambrosiano. At 7,55-8,1a; Sal 30; Gv 6,22-29.