Spostarsi al mercoledì per essere al centro del dibattito della settimana. Massimo Giletti con il suo Non è l'arena cambia giorno, abbandona la domenica, ma resta su La 7 per altri due anni dopo essersi preso una pausa di riflessione. Cambiare giorno è un rimettersi in gioco, «ma noi – avverte – non cambiamo le nostre idee». E nemmeno la voglia di scoop e di scontri in studio. La serata parte infatti con ospite Nunzia Alessandra Schilirò,vicequestore della Polizia, salita sul palco dei «No green pass» in Piazza San Giovanni a Roma e andata a Non è l'arena senza l'autorizzazione dei superiori e quindi rischiando molto pur di dichiarare che il green pass viola la nostra Costituzione e che lei è contraria proprio perché come poliziotta ha giurato sulla Costituzione. Giletti l'ha comunque incalzata anche se ha poi affidato una sorta di difesa d'ufficio a Vittorio Sgarbi, che a seguire ha sostenuto in modo analogo la serietà del dottor Andrea Stramezzi, che in quanto a cure per combattere il Covid utilizza farmaci e metodi che il virologo Fabrizio Pregliasco ha definito demenziali dando vita all'inevitabile scontro verbale. Dopo di che, però, con la lunga parte dedicata alle mascherine farlocche, le cosiddette «cinesine», va dato atto a Giletti di aver rispettato l'annuncio «sempre meno talk e sempre più inchiesta». Non è l'arena in questo caso ha smascherato un assurdo acquisto da parte dell'Italia (gestione commissario Arcuri) di mascherine cinesi non a norma e per un prezzo altissimo finite poi sotto sequestro e ora misteriosamente rispuntate fuori in alcuni ospedali. Infine, spazio ancora all'inchiesta con i Casamaonica e la storica sentenza di condanna. Durata eccessiva, tre ore, con l'impressione però che questa volta Non è l'arena sia meno one man show del passato, anche se resta la teatralità del racconto, ma questo è lo stile di Giletti e forse il suo pezzo forte.