Dulcis in fundo. Giglio, serve aiuto alla chiesa dell'aiuto
Don Lorenzo Pasquotti non si meraviglia: «Qui la Chiesa non è avulsa dal contesto sociale, fa parte di un'identità condivisa anche da chi è non dico anticlericale, ma quantomeno aclericale». Cosa abbia materialmente fatto Argentino la notte del naufragio, il vecchio marinaio dalla barba bianca non vuole dirlo. Solo ricorda che «noi gigliesi abbiamo tante famiglie perse in mare, e quella disgrazia della crociera non poteva non entrarci subito nel cuore». Stessa lunghezza d'onda per don Lorenzo: «Sì, quella notte ho aperto ma chiesa, ma come tutti qui ho fatto quello che ho potuto, ho fatto quello che avrebbe fatto Gesù. Non voglio passare come eroe». È proprio vero: qui al Giglio il mare profuma di salsedine e solidarietà.