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Giacobbo, a caccia del sensazionalismo

Andrea Fagioli mercoledì 17 gennaio 2024
Format uguale a se stesso come la giacca stile sahariana del conduttore. Freedom - Oltre il confine e Roberto Giacobbo sono tornati il lunedì in prima serata su Italia 1. Nuova edizione, vecchio sensazionalismo, forza di un programma al limite della scienza e del credibile, che fa dell’enfasi la cifra distintiva. Più che divulgazione, si tratta di spettacolo realizzato con una troupe di una dozzina di persone, nove telecamere, tre droni e soprattutto lui, Giacobbo, viaggiatore, narratore e scrittore, per il quale una visita al Colosseo in notturna (Alberto Angela insegna) o alla casa di Garibaldi a Caprera sono avventure «oltre il confine». Per non dire degli immancabili Ufo, una delle passioni di Giacobbe. In chiusura della prima come sempre lunga puntata della quinta edizione in casa Mediaset di Freedom (dopo i tanti Voyager in Rai e Stargate su Telemontecarlo e La 7), il giornalista romano entra nell’Archivio di Stato, a Milano, per lanciare l’ipotesi che le ricerche sugli Ufo potrebbero essere nate in Italia nel 1933 con l’incidente di un «veicolo non convenzionale» a Magenta, nel milanese. Sarebbe stato il primo «Ufo crash» della storia. Dopo l’evento, il regime fascista istituì addirittura un’organizzazione per lo studio del fenomeno: il «Gabinetto RS/33» («Ricerche speciali»), guidato dal presidente della Regia Accademia d’Italia, Guglielmo Marconi. Ma come al solito non sappiamo quanto ci sia di vero negli avvistamenti. L’importante per Giacobbo e che stiano «emergendo nuove rivelazioni» sulle quali avrà modo di tornare così come nella prossima puntata tornerà in Egitto per un altro suo cavallo di battaglia: il mistero delle sfingi. Nell’occasione ribadirà di raccontare non delle storie, bensì le emozioni che prova. E poi, a conferma del suo trattare ogni volta argomenti molto diversi tra loro, ci sarà spazio anche per Gino Bartali. © riproduzione riservata