Pensioni e previdenza. Gestione separata: la “pesca” dell’Inps
L’Inps mette in riga i committenti dei collaboratori iscritti alla Gestione separata. L’Istituto di previdenza ha avviato da ieri una vasta operazione di recupero dei versamenti contributivi che risultano non regolari.
Per il momento i recuperi dell’ente riguardano solo i committenti privati, riservando a tempi successivi un uguale intervento per i debiti contributivi delle Pubbliche amministrazioni nella loro veste di committenti nella stessa Gestione. Nello specifico, i recuperi in corso riguardano i crediti inseriti nelle “Comunicazioni di irregolarità” emesse nel 2021 e relative ad anni anteriori al 2020. Tuttavia nelle Comunicazioni saranno ora inseriti i soli crediti relativi all’anno di competenza 2021.
Per motivi di opportunità (ed evitare il rischio di incresciosi episodi sui media) sono state accantonate le situazioni dei committenti deceduti oppure non attivi.
Altrettanto sospesi i casi con sanzioni di importo inferiore o uguale a 1 euro, e gli importi (come totali di debiti e sanzioni) inferiori o uguali a 12 euro, come da norme fiscali.
L’operazione tutela indirettamente i relativi collaboratori co.co.co. assicurati nella Gestione, i cui contributi sono anticipati obbligatoriamente, per 1/3, dal committente e che a sua volta sostiene il residuo 2/3. La completezza e la regolarità del versamento garantisce i diritti pensionistici al riparo da eventuali “buchi” conseguenti allo scorrere della prescrizione quinquennale.
Tuttavia l’iniziativa dell’Istituto di previdenza, assunta in autonomia e con una spedizione massiva di comunicazioni di anomalie, incrocia l’analoga operazione dell’Agenzia delle Entrate, in corso per tutto il 2022, con l’invio di circa 2 milioni di “lettere di compliance (conformità)” per le incongruenze rilevate nelle dichiarazioni dei redditi.
Questi avvisi precedono la prescritta notifica di accertamento, in modo che i destinatari del fisco possono regolarizzarsi con il ravvedimento operoso oppure respingere con la necessaria documentazione i presunti addebiti. E si avvicina anche il 30 novembre, scadenza per le rate della cosiddetta “Rottamazione ter” delle cartelle esattoriali.
In ogni caso le tre operazioni vengono a sommarsi inevitabilmente sulla stessa area di contribuenti, e peraltro in un periodo fortemente critico per i redditi delle famiglie e delle aziende.