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Garbato e vintage: Corsi fa breccia a Rai 1

Andrea Fagioli mercoledì 22 agosto 2018
Come Techetechetè, anche Reazione a catena contrassegna l'estate di Rai 1. E come il programma di videoframmenti che segue il Tg delle 20, anche il quiz che ogni giorno lo anticipa e gli fa da traino nel periodo estivo non conosce soste se non in casi particolari o drammatici come la recente catastrofe del Ponte Morandi a Genova. La formula del game show è conosciuta: due squadre composte da tre giocatori (amici, colleghi o parenti) si sfidano sulla loro capacità di indovinare, formare, completare e ordinare parole e “catene” di vocaboli. Ma, soprattutto, è decisiva la loro capacità di capirsi al volo nel gioco dell'“Intesa vincente”, che è anche il sottotitolo del programma e che decide la squadra campione della puntata con la possibilità di accedere al gioco finale e aggiudicarsi il montepremi accumulato. Nulla cambia, pertanto, nei motivi di fondo che spingono il pubblico (sempre molto numeroso) a seguire il programma e che rimangano quelli del «Giocate anche voi, amici da casa!», come dice l'attuale conduttore Gabriele Corsi. Ma se il format non cambia, l'unica novità è legata proprio al conduttore. Nata nel 2007, la trasmissione, registrata nello studio TV2 della Sede Rai di Napoli, è stata inizialmente condotta da Pupo, poi da Pino Insegno e quindi da Amadeus. A Corsi è toccata la sfida che sembrava quasi impossibile: diventare il degno sostituto di un presentatore che nel frattempo aveva conquistato la simpatia del pubblico con più programmi, da Stasera tutto è possibile ai Soliti ignoti a Ora o mai più. A essere sinceri, la partenza non era sembrata delle migliori, ma poi l'attore e conduttore romano, classe 1971, con i suoi baffetti, la giacca azzurra, l'aria svagatamente vintage e garbata ha fatto breccia nel diffidente e maturo pubblico di Rai 1, dimostrando una spiccata duttilità nel passare da leggeri e discutibili show per giovanissimi come Take me out a spiritose presenze all'interno di seriosi talk come #cartabianca, fino a dare una propria impronta a una Reazione a catena che aveva solo bisogno di trovare un conduttore simpatico. E Gabriele Corsi, con le sue frasi fatte, le sue citazioni colte buttate lì con nonchalance, con le sue espressioni e con il suo modo di muoversi tra il pubblico in sala, ha dimostrato di essere la persona giusta.