Fuori dal carcere per proteggere il verde
Dai primi giorni di febbraio a fine anno i detenuti contribuiranno a riportare e mantenere il decoro in alcuni siti del territorio reggino. Nei giorni scorsi una prima uscita pubblica nell'area che dal lungomare sale al castello aragonese e al palazzo della cultura. «Stanno svolgendo quotidianamente, in modo ormai strutturale, lavori volontari e gratuiti in favore della collettività», spiega il garante comunale per i diritti dei detenuti Agostino Siviglia che ha ideato e promosso l'idea. «Particolarmente significativa e qualificante l'attività di salvaguardia dei beni archeologici cittadini, considerato che si occuperanno pure della manutenzione e della pulizia del verde all'intero dell'area delle mura greche del lungomare Falcomatà», spiega Siviglia. Non è il primo progetto mirato al riscatto e al reinserimento messo in cantiere dal carcere di Arghillà, diretto da Maria Carmela Longo, nell'ottica della "giustizia riparativa" su cui da tempo insiste anche il Ministero della Giustizia.