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Frivolezza

Lisa Ginzburg mercoledì 9 aprile 2025
Frivolezza
Camilla, personaggio minore dell’Eneide, è una giovane amazzone allevata da Diana e poi riconsegnata al padre, il re Turno, che lui anche la educa per renderla una guerriera. Scrissi di questa figura perché soprattutto ero colpita dalla sua fine. Avviene durante una battaglia, e avviene perché Camilla nel mentre combatte intravede nel buio un bagliore, la luce cangiante di un abito. A tenderle la trappola è un guerriero avversario, che ha indossato un vestito bellissimo perché vuole (e riesce) a distrarla tentandola sul terreno che lei sino ad allora sempre si è vietata, quello che più ha fuggito: il terreno della frivolezza. «Di qualcosa ti accorgi però. È un bagliore cangiante, un brillare piumato, uno sfavillare di bronzo e oro, rosso rubino, blu turchese, e oro, oro a profusione: oro di cordami e di elmo, di gambali e di scudo. Tanto splendore, lo hai mai visto tu? No, se è vero che a un tratto lasci la presa sicura delle briglie, e cauta ti fai strada tra i cavalli, la polvere, la terra aggrumata di sangue. Per inseguire quel fascio di luce, quella armatura. Il primo vestito cui nella tua vita fai caso, il primo che ami e vuoi possedere». Scrissi così, di Camilla che incontra la sua morte per causa di una leggerezza che per la prima volta si concede. © riproduzione riservata