Fra gli Exatani: ecco dove l'acqua del battesimo può scottare
– La profezia, disse con tono grave e solenne, si enuncia esattamente così: «Verranno in tre ma ce ne saranno solo due, e i due dovranno scomparire in quello che non è uno… Il primo straniero sarà molto presente, l'altro avrà l'aria assente…Verranno in soccorso del Grande Sire per finire il passaggio… E tutti potranno definitivamente partire…». Ma non è detto da nessuna parte che d'ora in poi l'imbarco si farà non friggendo nel burro ma facendo bollire nell'acqua, come ha detto lo straniero. – Bollire? si meravigliò Ugo. Non ho parlato di bollire! – Non ha detto che il buon metodo era di immergere le persone nell'acqua? rammentò finemente il sacerdote-cuoco. – Non nell'acqua bollente! Il battesimo si fa in acqua fredda… insomma, a temperatura ambiente e le persone immerse nella morte del Cristo ne escono viventi, risorte con Lui... – Ah! gemette il Grande Sire con
un'espressione di viva inquietudine. Spero che lo straniero non ci obblighi a mangiare i nostri sudditi crudi e magari ancora vivi! Non fu facile dissipare il malinteso. Ogni spiegazione di Ugo sulla natura di un sacramento era subito interpretata come un suggerimento culinario: l'olio santo era
sostituto del burro sacro per la frittura, il cero pasquale permetteva una cottura a fuoco molto lento, l'imposizione delle mani indicava una netta preferenza per lo
strangolamento per la macellazione… Dal canto nostro ricevemmo alcuni preziosi chiarimenti sulla profezia che attraverso di noi si sarebbe realizzata. I due stranieri (il «molto presente» cioè Ugo, e l' «aria assente» cioè io) erano i due traghetti che avrebbero accompagnato il Vascello Ammiraglio alla fine dei tempi. Erano abilitati a partecipare ai pasti del Sire. Potevano aiutarlo a imbarcare tutti fino a svuotare Chavitar dei suoi abitanti, perché la Terra non ne aveva più per molto ed era bene non stare qui ad ammuffire: meglio apparecchiare al più presto per l'aldilà. Dopo di che i due stranieri e il Sire sarebbero stati mangiati dal cane che era l'ultima porta e sarebbe stato il solo a restare quaggiù. Il grande interrogativo era : come essere sicuri che Ignazio ci avrebbe mangiati? E come l'ultimo avrebbe potuto prepararsi per stimolare nel cane la voglia di mangiare il suo cervello o il suo cuore? Le profezie non sono mai molto chiare e richiedono sempre un lavoro esegetico piuttosto serrato. Fu allora che ebbi un nuovo momento di assenza. Non ricordo nulla di ciò che feci durante quell'ora, lo so solamente attraverso il successivo racconto di Ugo. Lui dice che ho annunciato il Vangelo, e anche se sonnambulo, l'ho fatto così bene, ho parlato con una tale eloquenza spirituale che tutte le anime ne furono sconvolte (che peccato non aver sentito ciò che ho detto: forse avrei potuto convertire un po' anche me stesso). Quando mi svegliai, il Grande Sire stava tra le mie braccia e singhiozzava sulla mia spalla. Aveva deciso di non mangiare più i suoi sudditi, no, mai più! Chiedeva anche il battesimo, in acqua non bollente. Anche il Sacerdote e il comandante lo chiedevano, accusando i loro padri di aver tramandato loro una religione così assurda, poi compiangendoli per non aver capito che c'erano vie meno digestive per andare in Cielo. Il problema è che non si cambiano costumi secolari dall'oggi al domani, soprattutto quando tale cambiamento impone il riconoscere che non si doveva far mangiare il papà o la figlia dalla casta superiore. Bastò solamente un giorno per spargere la notizia che il Sire non voleva imbarcare più nessuno, due affinché Chavitar piombasse nel caos. Il popolo manifestò dietro grandi striscioni, rifiutando che si cambiassero il suo statuto e pretendendo che si continuasse a divorarlo come prima. Assolutamente nessuno voleva essere immerso in un'acqua tiepida per poi essere lasciato su una terra destinata alla distruzione. Seguirono alcune sommosse, e in una di queste il Grande Sire trovò la morte alla quale aspirava da molto tempo, credo.
(42, continua. Traduzione di Ugo Moschella)