Musei aperti ai malati di Alzheimer. Succede in Toscana, dove un calendario di visite speciali punta a consentire alle persone che soffrono di questa malattia neurodegenerativa di poter apprezzare e godere le opere d'arte o i documenti storici, usufruendo della guida di persone esperte e di visite concepite appositamente per loro e per i loro accompagnatori. L'iniziativa è promossa dalla Regione Toscana e coinvolge decine di musei in ogni provincia: si va dalle mostre d'arte di Palazzo Strozzi, a Firenze, al Museo per la preistoria del Monte Cetona; dal Museo della Cantieristica navale e del canottaggio a Limite sull'Arno all'orto botanico di Pisa; dal Museo Diocesano di arte sacra di Pienza al Museo archeologico di Venturina (Grosseto). Ma ci sono anche il Museo del tessuto di Prato o il Museo di storia naturale del Mediterraneo di Livorno. In ogni luogo, verranno svolte attività specifiche per abbattere quelle che gli esperti chiamano "barriere cognitive".
«L'arte e la cultura sono rivolte a tutti, ed è giusto che tutti possano fruirle – commenta l'assessore alla cultura e vicepresidente della Regione Monica Barni –. Anche quelle persone che soffrono di una malattia che le limita molto, come l'Alzheimer, e i loro familiari e accompagnatori, che mai si avventurerebbero nelle sale di un museo in compagnia del proprio congiunto». Per partecipare alle visite guidate è necessario prenotare, e sul sito della Regione Toscana è pubblicato anche il calendario delle visite per tutta l'estate, fino al 31 agosto.