È mostrando la bellezza del Vangelo che si compie il primo atto di evangelizzazione: altrimenti perché le persone dovrebbero decidere di farsi coinvolgere e di far parte della comunità dei credenti? Il sorriso, l'allegria, la grandezza dei legami stretti nel nome di un amore più grande sono i veri “strumenti pastorali” che mai, in nessun frangente la Chiesa dovrebbe dimenticare: questa è la strada che ci mostra san Filippo Neri. Non fu un percorso facile, quello di Neri, che dovette affrontare anche ostacoli e incomprensioni da parte degli stessi ambienti ecclesiastici, ma la sua eredità brilla ancora oggi. Era nato nel 1515 a Firenze, figlio di notaio, professione che egli non volle per sé. Nel 1534 arrivò a Roma, che divenne il campo di un lungo apostolato soprattutto a favore dei tanti ragazzi di strada: li riusciva a coinvolgere con l'allegria, il buon umore e il messaggio positivo del Vangelo, donando loro un futuro diverso. Nel 1551 divenne prete: attorno a lui si radunò il nucleo di quella che nel 1575 divenne la Congregazione dell'Oratorio, per la quale costruì una nuova chiesa a Santa Maria in Vallicella. Morì nel 1595.
Altri santi. Sant'Eleuterio, papa (II sec.); san Ponziano Ngondwe, martire (1886).
Letture. Romano. At 18,1-8; Sal 97; Gv 16,16-20.
Ambrosiano. At 1,6-13a; Sal 46 (47); Ef 4,7-13; Lc 24,36b-53.
Bizantino. At 1,1-12; Lc 24,36-53.