Una cavalcata lunga sessant'anni tra i programmi di Rai 2, ovvero «una specie di Techetecheté con Emanuela Fanelli». A dirlo è la presentatrice stessa, l'attrice comica di recente apprezzata in Una pezza di Lundini, che si considera «volto discount» della rete e con il suo consueto stile surreale ha condotto anche lo speciale 60 sul 2 con cui giovedì in prima serata Rai 2 ha ricordato i sei decenni di vita. Era, infatti, il 4 novembre 1961 quando una giovanissima Mina annunciava la nascita del “secondo canale” rivolgendosi in modo ironico ai «cittadini del monoscopio, sudditi delle antenne, iscritti nel ruolo del teleschermo». Da allora il secondo canale della tv pubblica si è distinto nel panorama televisivo per il carattere innovativo e sperimentale, a partire dai programmi di Renzo Arbore che, come dice Marino Bartoletti, sta a Rai 2 come il leone sta alla Metro-Goldwyn-Mayer. Accanto a L'altra domenica, Quelli della notte e Indietro tutta, altri programmi come Portobello, Blitz, Quelli che il calcio, Mixer, L'ottavo nano, con i loro conduttori (Enzo Tortora, Gianni Minà, Fabio Fazio, Giovanni Minoli…), hanno fatto la storia della rete fino ad arrivare, appunto, a Una pezza di Lundini. In sessant'anni non sono mancati nemmeno gli incidenti di percorso, come la prima bestemmia in tv. 60 sul 2 ricorda anche questo. Di per sé sarebbe stato un atto di onestà se la riproposta dell'episodio, opportunamente silenziata, non fosse stata trasformata nella gag della registrazione con tutte le bestemmie pronunciate su Rai 2 che per cause tecniche non gira. A parte questo, i tanti spezzoni proposti pescando nel ricco pozzo delle Teche Rai, oltre a soddisfare un'operazione celebrativo-nostalgica, hanno dimostrato che il secondo canale non è mai stato la ruota di scorta del primo.