Festa commovente per le nozze d'oro e la preghiera dei nonni di Francesco
È la cronaca di una festa per i cinquant'anni di matrimonio, alla quale l'autrice è presente insieme a pochi altri amici, oltre naturalmente ai figli e ai nipoti. I festeggiati dunque sono anziani e sono anche nonni. Ma solo lo sposo vi partecipa essendo ancora in salute; la sposa, al contrario, «non c'è. O meglio, c'è una persona seduta sulla sedia a rotelle, diafana e immobile, con gli occhi che restano semichiusi anche quando i bambini corrono avanti e indietro, gridando nel gioco; quando qualcuno si avvicina per dirle qualcosa».
Paola Springhetti si interroga sulla malattia che ha colpito l'amica, e sul «senso» delle nozze d'oro che si stanno festeggiando. Ma trova la più bella delle risposte. È nelle parole pronunciate dallo sposo in chiesa, quando ha indicato «i figli e l'affetto che ci vogliamo» (al presente: «adesso, qui, entrambi») come le due cose più belle dei loro cinquant'anni. Ed è nella stretta con la quale la mano di lei reagisce a quella di lui: «Tra tutte le mani che la toccano, per darle da mangiare, per lavarla, spostarla dal letto alla sedia a rotella, vestirla... tra tutte queste mani», lei «riconosce» quelle del suo sposo.