Non solo profitto ma anche valore per il territorio e l'ambiente. Traguardo non facile da raggiungere, ma che nell'agroalimentare può assumere declinazioni d'eccellenza a livello mondiale. Con l'Italia in primo piano. È il caso di Ferrari Trento il cui ennesimo primato è rimbalzato non solo tra gli operatori dell'edizione 2022 di Vinitaly di Verona, che si apre oggi, ma davvero un po' ovunque si parli di bollicine d'alta qualità. I 120 anni della casa vitivinicola, infatti, non sono stati caratterizzati non solo da un 2021 da primato, ma anche dalla certificazione di Carbon Neutrality scope 1, 2 e, parzialmente, 3. È stato cioè raggiunto l'obiettivo di rendere pari a zero l'impatto climatico delle emissioni dirette dell'azienda. Qualità vitivinicola non solo in bottiglia, quindi. E, per tutti, soprattutto testimonianza di come sia possibile fare buoni prodotti guardando all'efficienza a tutto tondo. Anche nell'agroalimentare. A patto, naturalmente, di avere la capacità di investire a medio-lungo termine. La certificazione di Carbon Neutrality è stata raggiunta grazie a una serie di scelte, avviate da anni. È stato realizzato un parco fotovoltaico sul tetto della cantina, mentre l'energia elettrica viene comprata solo da fonti rinnovabili; a tutto questo si è unita un'attività di compensazione con crediti carbonici certificati. Le emissioni di Ferrari Trento sono state quindi certificate e compensate da Climate Partner, secondo il Greenhouse Gas Protocol Corporate Accounting and Reporting Standard, uno dei più severi metodi internazionali. La certificazione si riferisce all'energia ed ai carburanti utilizzati dall'azienda, definiti scope 1 e 2, ma comprende anche parte dello scope 3, che include la filiera: i viaggi aziendali, i trasferimenti da casa a lavoro dei dipendenti, la catena delle emissioni a monte derivanti dai consumi in azienda. Accanto agli aspetti energetici, Ferrari Trento ha aggiunto la certificazione Biodiversity Friend e Biologica di tutti i vigneti di proprietà. Percorso sicuramente complesso quello che ha compiuto l'azienda, ma che Matteo Lunelli, presidente di Ferrari Trento, spiega in modo semplice: «Da 120 anni la nostra cantina ha un rapporto virtuoso con il territorio che desideriamo promuovere e tutelare. Nel momento in cui celebriamo la nostra storia, desideriamo guardare al futuro e abbiamo dunque la responsabilità di dare il nostro contributo alla sfida contro il cambiamento climatico». Già, responsabilità. Che per gli imprenditori, anche quelli agroalimentari, significa sempre di più impegno non solo per far quadrare bene i bilanci. Strada tutta in salita, ma strada possibile e da intraprendere per davvero.