La persecuzione non è solo quella che porta al versamento del sangue, ma è anche fatta di catene che impediscono di vivere liberamente la fede. Oggi questo tipo di persecuzione è ancora viva e spesso presente anche nelle terre di più antica evangelizzazione come l'Europa. La storia di san Felice da Nola c'invita a guardare proprio a questo tipo di persecuzioni. Era un collaboratore del vescovo di Nola, Massimo, che fu costretto a fuggire a causa delle violenze anticristiane dell'Impero romano. Felice, invece, fu catturato e torturato ma, secondo la tradizione, venne liberato miracolosamente e portato dal suo vescovo. Sfuggito a una seconda cattura, nel 313 poté tornare a Nola, naturale candidato alla cattedra episcopale. Egli però rifiutò e non volle nemmeno indietro i beni che gli erano stati sequestrati, preferendo vivere in povertà fino alla morte. Pur non essendo stato ucciso dai persecutori egli fu subito venerato come martire. La sua storia è giunta fino a noi grazie al racconto di san Paolino da Nola.
Altri santi. Beato Oddone di Novara, monaco (1100-1198); beato Odorico da Pordenone, sacerdote (1265-1331).
Letture. Romano. 1Sam 8,4-7.10-22; Sal 88; Mc 2,1-12.
Ambrosiano. Sir 44,1.19a.22-23; Sal 104 (105); Mc 2,13-14.23-28.
Bizantino. Eb 10,32-38; Lc 12,32-40.
t.me/santoavvenire