Il Vangelo scompiglia i piani dei potenti, “minaccia” l'ordine costituito, sovverte i prepotenti: per questo i cristiani sono da sempre visti come “pericolosi” dal mondo e subiscono persecuzioni. Tutto questo è il segno di una profezia contenuto nel messaggio del Risorto, la stessa di cui furono testimoni i due santi martiri Faustino e Giovita, uccisi nel II secolo a Brescia per la loro fede. Secondo la tradizione essi erano entrambi di famiglia pagana e cavalieri, ma vennero convertiti al cristianesimo dal vescovo Apollonio che poi ordinò Faustino prete e Giovita diacono. Il loro successo nella predicazione, però, suscitò l'ira dei “tutori” dell'ordine e della vita pubblica, che chiesero al governatore della Rezia di intervenire. Egli quindi denunciò i due davanti allo stesso imperatore Adriano, approfittando di una sua visita a Milano. Alla richiesta di rinnegare la propria fede essi rifiutarono e vennero quindi condannati a morte. Il loro martirio si colloca tra il 120 e il 134.
Altri santi. Santa Giorgia, vergine (VI sec.); beato Michele Sopocko, sacerdote (1888-1975).
Letture. Romano. Gc 1,12-18; Sal 93; Mc 8,14-21.
Ambrosiano. Sir 29,8-13; Sal 33 (34); Mc 9,14-29.
Bizantino. 1Gv 3,9-22a; Mc 14,10-42.
t.me/santoavvenire