Farmacisti, più di una riforma
I nuovi iscritti faranno lievitare la platea degli assicurati fino a superare abbondantemente quota «80mila», ma con una contemporanea ed inevitabile contrazione del reddito medio. L'ampliamento della base dei contribuenti inciderà inevitabilmente sul futuro andamento della Cassa. Tuttavia l'Enpaf, ben in anticipo sugli obblighi imposti dalla manovra salvaItalia, ha già messo al riparo i suoi conti garantendo la sostenibilità della spesa pensionistica fino a 50 anni.
Il regime Enpaf prevede che i contributi dovuti dagli iscritti non siano collegati al reddito professionale. Si tratta di una singolare forma di previdenza, che tecnicamente viene definita «a contribuzione fissa e prestazione definita», applicata attualmente solo dall'Enpaf e dal Fondo di previdenza Inps per il clero. Esentato da ogni contribuzione integrativa, collegata all'importo del reddito, il farmacista è tenuto a pagare un contributo annuo fisso, stabilito per il 2012 in 4.227,50 euro, ma con alcune variabili. La pensione di vecchiaia scatta per tutti a 65 anni con almeno 30 anni di versamenti e almeno 20 di attività professionale. Per la pensione di anzianità valgono invece 40 anni di versamenti e 20 di attività professionale. Inevitabili quindi alcuni correttivi da apportare al regime vigente, come un aumento dell'età pensionabile da 65 a 68 anni.
Contributi 2012. Scade domani la prima rata dei contributi per il 2012, tramite bollettino della Banca popolare di Sondrio. Sono esclusi i farmacisti inadempienti per il 2011 e quanti hanno perso il diritto alla riduzione del contributo. Entrambe le posizioni devono essere sanate in due rate, tramite cartella esattoriale, anche per il contributo corrente e per le sanzioni civili.