Era così buio, senza una freccia di luce, quella sera che si immaginava camminare senza l'aiuto della fantasia o di un lontano ricordo. Eppure qui c'erano degli alberi alti, e più avanti degli alti cespugli che impedivano il passaggio. Dove è tutto sparito? Le scarpe pesanti sembravano scivolare su una terra bagnata che ora pareva asciutta, dove gli uomini sdraiati sembravano aspettare qualcosa di infinito ed insieme di sconosciuto. La fantasia aiutava a immaginare una fantasia senza certezze, finché alcuni nel silenzio troppo oscuro cadevano in un tipo di sonno personale senza paura, né timore del futuro che viveva loro accanto. Questa la guerra che i nostri genitori ci avevano fatto vedere sulle cime delle nostre montagne. Eravamo bambine e tutto ci sembrò terribile e senza fine. Ma il mondo, giorno dopo giorno, ci insegnò la forza delle guerre, la vittoria degli eserciti la bellezza delle vittorie, la grandezza dei generali il pianto delle madri, il silenzio degli orfani. Allora queste erano le vittorie? Questi i pianti silenziosi della nonna che aspettava suo figlio che non tornò mai più?. E per noi ci fu un altra guerra ancora: ci aspettava al di là delle Alpi con il viso severo e certo della vittoria. I nostri soldati vi entrarono in breve parte con entusiasmo credendo nella vittoria, nel coraggio e nella preparazione dei compagni tedeschi, ma personalmente non sufficientemente preparati ad una personale fatica. Alcuni libri oggi ci raccontano fatiche immani e coraggio senza fine. E quanto abbiamo pagato in vite umane, in case, in modo di vivere la nostra sconfitta! Questa dovrebbe essere finalmente l'ultima lotta tra popoli intelligenti, tra uomini decisi a costruire il proprio avvenire e non a distruggere ciò che finora si è riusciti a rendere positivo per tutti. Ma nel nostro animo cosa è cambiato? Cosa è accaduto affinché sia diventato meno sensibile, più povero di sentimenti? Forse ha perduto parte della gioia creata dall'anima. Eppure è sufficiente qualche raggio di sole per rendere un nuovo respiro, fare crescere un bel ricordo, un piacere goduto, e non dimenticare un amico di sempre, o cercare nella memoria un abbraccio mai dimenticato e sentirlo ancora.