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Famiglie, follower e mercato: chi gira attorno agli youtuber

Umberto Folena martedì 20 giugno 2023
La vicenda degli youtuber “TheBorderline”, al centro della tragedia di Casalpalocco, ha dato il via alla caccia all’esperto. Tra il 17 e il 19 giugno sono scesi in campo Massimo Recalcati intervistato da Walter Veltroni (“Corriere”, 17/6); Paolo Di Paolo (“Repubblica”, 17/6); Paolo Crepet per due volte, intervistato da Emanuela Minucci (“Stampa”, 17/6) e da Walter Veltroni (“Corriere”, 19/6); Massimo Ammaniti intervistato da Maria Novella De Luca (“Repubblica”, 18/6). Oltre, nelle loro rubriche, a Massimo Gramellini (“Corriere”, 17/6), Beppe Severgnini (“Corriere”, 18/6) e Concita De Gregorio (“Repubblica”, 18/6). Una valanga di parole in cui è possibile rintracciare un filo conduttore: i ragazzi sono esecrabili, ma la riflessione più profonda la meritano i genitori, le aziende che finanziano le Challenge (sfide) e ci guadagnano sopra, e i followers senza i quali i pesci resterebbero senza acqua in cui sguazzare. In ordine cronologico: «Mi accontenterei che le aziende, grandi e piccole, smettessero di finanziarli» (Gramellini). «L’uso dei social genera una dipendenza tossica: l’assenza di pausa, l’assenza di intervallo» e l’iPhone è come il seno materno: «Se tu stacchi un ragazzo dal cellulare…» (Recalcati). La famiglia è «l’unico ambiente che può davvero incidere su questa deriva» (Crepet). «Chi finanzia gli esibizionisti?» (Severgnini). «La deriva dei like come un’arancia meccanica. E gli adulti diventano complici (…). Ai genitori dico: per favore crescete e difendete i vostri figli dalla dipendenza dai social» (Ammaniti). «I complici dei “like”. Se anche i follower sono responsabili» (Pier Luigi Del Viscovo, “Giornale”, 18/6). Su genitori e figli: «C’è un armistizio: io ti faccio fare quello che vuoi, tu non mi infliggi la tensione di un conflitto (…). Il conflitto generazionale è sparito. Non è un bene» (Crepet). Intanto in cronaca non tutto sembra chiaro. «Uccidono bimbo e fanno più soldi. Dopo l’incidente a Roma i video dei Borderline spopolano. E loro incassano» (titolo di “Libero”, 18/6). «Sul canale social insulti e fan in fuga» (“Corriere”, 18/6). «Gli youtuber lasciano: “Noi segnati per sempre”» (“Giornale”, 19/6). «I TheBorderline provano a chiedere scusa» (“Stampa”, 19/6). «Gli youtuber in fuga dai social» (“Repubblica”, 19/6). Magari fosse finita, ma non lo è. © riproduzione riservata