Falsità svelate, e «un posto sicuro» ora e sempre a ogni nato da donna
E da allora? È passata una settimana. Nessuno ha osato dire che Mieli è un ingenuo accomodante. Eco in altre pagine? Zero! Da noi si scrive, ma soprattutto – ne abbiamo prove continue a diverso proposito – non si legge… E prima o poi anche in pagine con fama di cultura riprenderanno le stesse accuse qui dimostrate infondate. E ora altro.
Ieri sul "Manifesto" in prima pagina vignetta con silhouette di donna incinta: «Sto cercando un posto sicuro per partorire. Per il 25 non credo di farcela». Se stavolta leggi, puoi riflettere: ogni nascita avrebbe bisogno di un «posto sicuro», ogni nascita è anche memoria e rievocazione di quel «25 dicembre» nella luce a prima vista flebile dell'annuncio che arriva da Betlemme ed è «per tutti gli uomini» (Lc. 2, 10).
Da lì, infatti, può iniziare un cammino in libertà per tutti coloro che non vogliono rassegnarsi al mondo così come appare e cercano di cambiarlo riconoscendo in ogni «nato da donna» (Gal. 4, 4-7) una scintilla della luce di quel Nato che ha promesso salvezza e gioia a chi ama, e amando cambia se stesso e il mondo.