Falsità e «aut aut» ridicoli La memoria è la chiave di tutto
Novità: dopo un po' di antipapi nei secoli la scelta di fede sarebbe tra il Papa e un ministro dell'Interno italiano. Senso del ridicolo perso da tutte le parti politico-mediatiche in lizza. Il vero tema è che si tratta di conservare, oltre a un minimo di rispetto e di senso delle proporzioni, almeno in po' di memoria della storia e invece talora pare che tutto sia evaporato. Vani, c'è da temere, anche i tentativi di recupero. Mi torna in mente che quest'anno alla maturità non c'è una specifica prova di storia... e ricordo una pagina di Corrado Augias, ("Repubblica Robinson" (17/5, p. 2) meritoria proprio su questo punto: «Chi cancella la storia». Penso a una serata tv a cura di Paolo Mieli (Rai1, 26/5) su vicende italiane di quasi 30 anni ricordate con il giusto rilievo prezioso e molteplice. Patrimonio del servizio pubblico, utile oggi più che mai che resti tale, quando certe pagine trasudano vergogna e falsità… Quanti ricordano, per esempio, che quelli tratti in salvo nel Canale di Sicilia non sono solo "migranti" , ma "naufraghi"? Quasi nessuno, ma anche qui sarebbe la chiave di tutto.