Facebook catturerà le nostre intenzioni
Da allora il mondo digitale ha fatto passi da giganti sulla profilazione degli utenti, mangiandosi sempre di più pezzi della nostra privacy, grazie anche alla complicità dei tanti che pensano «di non avere niente da nascondere». Oggi siamo davanti ad un'altra svolta. Che dovrebbe preoccuparci non poco. Facebook ha speso una cifra da capogiro (secondo Cnbc, sarebbe compresa tra i 500 milioni e il miliardo di dollari) per acquistare la società Ctrl-Labs, che sviluppa sistemi in grado di comandare computer con il pensiero. Quella che a prima vista potrebbe sembrare una buona notizia (per la serie: che bello, le persone con difficoltà motorie potranno finalmente fare un sacco di cose) nasconde anche un lato inquietante.
I sistemi acquistati da Facebook lavorano con gli impulsi del cervello. Non usano impianti nel cranio, «ma un bracciale che legge i movimenti dei muscoli e fa così da interprete ai messaggi cerebrali, trasformandoli in comandi». Dove sta il problema? Andiamo con ordine. E partiamo da ciò che ha raccontato Andrew "Boz" Bosworth, vice presidente della sezione di realtà virtuale e aumentata di Facebook, spiegando il funzionamento di questo bracciale rivoluzionario: «I neuroni inviano segnali elettrici ai muscoli della mano, ordinandogli di muoversi in modi specifici per cliccare sul mouse o premere un pulsante. Il braccialetto decodifica quei segnali e li traduce in un segnale digitale che il tuo dispositivo può capire. Cattura le tue intenzioni in modo da poter condividere una foto con un amico usando un movimento impercettibile o anche soltanto con la volontà di farlo».
Fermiamoci un attimo. E ripetiamo un passaggio chiave: il bracciale acquistato da Facebook cattura non soltanto i gesti, ma anche le intenzioni (i segnali elettrici cerebrali) di chi lo indossa. Cioè legge e traduce in azioni i nostri pensieri. Se unite questa notizia a quella che abbiamo riportato sopra (Facebook con i like da tempo ci conosce meglio dei nostri colleghi, amici e parenti), capirete che fra poco il suo potere diventerà ancora più grande. Potrà «archiviare e analizzare» anche le nostre intenzioni, scoprendo di noi ancora più cose e ancora più profonde. Non è un caso che quella appena fatta sia la quarta acquisizione più cara che l'impero di Zuckerberg abbia fatto dopo quelle di Whatsapp, Instagram e Oculus. La più corposa dal 2014.
Invenzioni così fino a poco tempo fa erano impensabili. È vero che esistono già dei dispositivi che permettono di «virtualizzare i movimenti del corpo» ma questo sistema cattura la volontà umana e la trasforma in un segnale (cioè in un dato) prima ancora che in un'azione. Una rivoluzione, l'abbiamo accennato, che potrebbe portare vantaggi incredibili per tante persone malate ma che, se non sarà governata anche da leggi chiare, potrebbe fare danni enormi. Perché il punto è sempre lo stesso: la tecnologia avanza velocemente, mentre la politica e i governi su questi temi sono in enorme ritardo.