Faccio selfie, dunque esisto
Un testo della psicanalista Elsa Godart, Faccio selfie, dunque esisto, ben mostra quel che c'è in gioco, in forma dichiarata o latente, in tale inondazione di immagini che quotidianamente ci sommerge: un disperato desiderio di essere, anche se non sappiamo cosa; la volontà compulsiva di condividere che siamo stati lì, in quel momento, in quella situazione e in quel luogo, sovrapponendo il nostro esibizionismo a ogni altra condivisione di ragioni e o di senso. Riceviamo e trasmettiamo immagini che si ritiene aumentino, messe in rete, la realtà. La verità è che il loro risultato, nella maggior parte dei casi, ridonda in un immenso impoverimento comunicativo. Quando riduciamo il mondo a un'accumulazione di immagini semplificatrici, le immagini semplificatrici si sostituiscono alla complessità del mondo.