Sembra tanto lontano l'Expo, ma sono passati solo due anni. Era il 1° maggio del 2015 quando fu inaugurata l'Esposizione universale che poi avrebbe accolto delegazioni di ogni genere e di ogni Paese del mondo per discutere sul tema "Nutrire il Pianeta". Di discussioni se ne sono fatte parecchie e anche di pranzi e di cene di rappresentanza, ma dopo due anni le contraddizioni, anche solo a casa nostra, sembrano essere aumentate. Domani si inaugura la Milano Food City, che in qualche maniera vuole riprendere i temi forti dell'Expo, a cominciare dalle buone pratiche alimentari e dalla lotta al non spreco. Ma intanto leggiamo che la Francia è pronta ad approvare l'odioso "semaforo" sui cibi, con semplificazioni che andrebbero a penalizzare olio d'oliva, formaggi e salumi. E viene il dubbio che anziché un'azione virtuosa sia un nuovo modo di proteggere i propri prodotti. Sempre in tema di Expo, una delle buone pratiche che fu evocata nel capitolo degli stili di vita fu quella dell'attività fisica e della cosiddetta "mobilità dolce" che si poteva praticare anche nelle città. Qualcosa si è smosso, nella coscienza delle persone, ma proprio in questi giorni leggiamo di un rapporto sull'attività fisica dei ragazzi che si sta riducendo parecchio. È sparito il gioco nei cortili e molti quindicenni non sanno più andare in bici, tanto da essere adolescenti col fisico da anziani. Ma anche qui sembra che nelle scuole non stiano arrivando i promessi nuovi docenti di educazione fisica, che dovrebbero trovare una sinergia, visto che c'è stato l'Expo, con chi si dovrebbe occupare pure di educazione alimentare. La sensazione generale è insomma quella che la destra non sappia cosa faccia la sinistra. Anzi la politica rischia di far la figura della parata, con lo scudo degli chef, degli showcooking, di qualche convegno, ma poi il resto procede senza una visione d'insieme. E in termini di spreco, non di cibo, ma di convegni sul cibo, ci sarebbe da discutere a lungo se l'effetto dell'Expo non abbia prodotto buone pratiche innanzitutto nell'amministrazione. In ogni caso è da guardare sempre con simpatia il tentativo di riallacciarsi a quella che è stata una fucina di lavoro e di riflessione. Per cui ben venga la settimana del cibo, che farà da contorno a Tuttofood, fino all'11 maggio. Ben venga, anche se alcune riflessioni dovrebbero essere fatte proprie dai ministeri, dai governi. Il ministro Martina, da questo punto di vista, è rimasto il testimone di un "pre", di un "durante" e anche di un "dopo" evento. Alcune buone pratiche il suo ministero le ha messe in atto, ma visto che siamo in periodo di "campagne" come intende il futuro governo fare tesoro di studi e riflessioni, prima che diventino solo spunti di feste, bla bla e autocelebrazioni?