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Exploit di pensioni alle Belle Arti

Vittorio Spinelli martedì 5 novembre 2019
Con l'inizio del nuovo anno accademico nel settore delle Belle Arti, diventano ufficiali dal 1° novembre i pensionamenti 2019 già prenotati sin dallo scorso febbraio dal personale dei Conservatori di musica, delle Accademie di belle arti, di arte drammatica e di danza, degli Istituti per le industrie artistiche, gli enti che compongono l'Afam, l'Alta formazione artistica e musicale. Per le necessità didattiche del settore – che è autonomo rispetto a quello della scuola – è unica e obbligatoria per tutti gli interessati la decorrenza dei pensionamenti alla data del 1° novembre. In compenso i nuovi pensionati di novembre trovano già un aumento dell'assegno nella seconda rata, quella di dicembre, migliorata grazie all'aggiunta di due ratei della tredicesima per il 2019. Anche la terza rata, quella di gennaio 2020, avrà un ritocco, tuttavia molto leggero, risultante dalla rivalutazione annuale che, secondo alcuni calcoli provvisori dell'indice Istat sul costo della vita, si aggira sullo 0,50% fino agli importi lordi mensili di 2 mila euro, e in aliquote via via ridotte sugli importi lordi superiori. Il complesso dei nuovi pensionamenti presenta in questa tornata un notevole aumento delle cessazioni dal servizio di docenti e di personale amministrativo e tecnico, a causa del nuovo canale di uscita anticipata con Quota 100 e malgrado il più alto requisito di età per l'assegno ordinario (67 anni entro la data del 31 dicembre prossimo). È prevedibile un'ulteriore progressione di questa tendenza per effetto dei pensionamenti flessibili con Quota 100 e con "Opzione donna" che saranno disponibili anche per il 2020. I pensionamenti in corso rafforzano la necessità di un aumento delle dotazioni organiche, ferme da circa 20 anni, necessario anche per la stabilizzazione del personale precario. Restano inoltre insoluti per l'Afam anche un Regolamento sul reclutamento dei docenti e la disponibilità di rapporti di lavoro con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, in analogia con le collaborazioni regolarmente consentite nel sistema universitario. Particolarmente sofferta è la disparità di trattamento fra quanti hanno conseguito presso i diversi Istituti Afam diplomi accademici di primo e di secondo livello secondo il vecchio oppure secondo il nuovo ordinamento, utilizzabili per i concorsi pubblici.