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Estati d’animo

Alberto Caprotti martedì 5 novembre 2024
La cosa più inevitabile dell’inverno è che ti permette di ricordare quanto è stata bella l’estate. Una qualunque della nostra vita, perché le cose migliori succedono sempre d’estate. È la stagione che vola, che ti costringe a essere felice. Quella dove le ragazze camminano a piedi nudi, dove il pomeriggio è troppo azzurro e ogni canzone sembra che sia stata scritta per te. Allora ti costringi a pensare quante estati ti restano ancora. Sono loro la misura del tempo: gli anni passano, ma contano meno perché appesantiscono di giorni la vita. Le estati invece, quelle aggiungono vita agli anni. Ti convincono che “mai” non esiste, e che sul “per sempre” puoi sperarci. La luce lunga, il vino gelato e il mare comunque: sono istanti ripetibili di ordinaria bellezza. Sono estati d’animo. È allora che abbiamo conosciuto l’amore, che ci siamo guardati negli occhi, che abbiamo esultato per un gol, dormito su una spiaggia, visto lune irripetibili appese al cielo, e aspettato l’alba. È un tempo senza però e senza sfumature grigie, che finisce presto ma che sai che ritorna. Ricordo l’ultima, ma anche quella prima. Sapeva di buono, aveva il rumore di una Vespa in discesa e il sapore di una mattina pulita come una storia da cominciare, il vento in faccia, i pensieri liberi. Era d’estate. © riproduzione riservata