Essere utili? Serve empatiaMarcoVoleri
Penso a quanto di sano ci possa essere nel fare qualcosa per gli altri senza ricevere niente in cambio. Penso ai medici che salvano persone senza conoscerle, a chi fa ricerca contro una malattia, ai volontari sulle ambulanze. La lista sarebbe lunghissima, per fortuna. Pensateci un attimo: fare qualcosa con la sola idea di ricevere qualcosa sarebbe pura schiavitù mentale. Vuoi mettere la soddisfazione di essere stato utile? C'ero solo io vicino a quel cucciolo in quel momento, sarebbe finito sotto la macchina. Ma si può sempre aiutare qualcuno? Dipende. Credo conti la modalità che si sceglie. Vedere un amico o un familiare in difficoltà fa star male e, soprattutto, fa scattare in noi il bisogno di aiutarlo. Ma può capitare che la persona in questione non voglia ricevere aiuto, o che noi stessi non sappiamo da dove cominciare a mostrare il nostro supporto.
C'è un manuale, o un metodo? No, non esiste. Però qualche ingrediente forse lo conosco: una bella cucchiaiata di ascolto praticato con attenzione, vicino e lontano dai pasti, senza distrazioni o giudizi; una spruzzata di domande semplici, andando a capire come potremmo essere d'aiuto. E magari una buona dose di "presenti, ma non pressanti". A volte basta un messaggio a creare empatia, vicinanza, calore. Tutte energie positive che peraltro ci tornano indietro, annaffiando la nostra autostima.