La storia degli "esodati" non si conclude con l'estensione della salvaguardia ad altri 10 mila lavoratori, inserita con un emendamento nella prossima legge di stabilità. Restano ancora da garantire altri interessati, senza stipendio e senza pensione, come i lavoratori che hanno perso il lavoro a causa di un fallimento oppure di una procedura concorsuale o perché l'azienda ha cessato l'attività entro il 31 dicembre 2011.Fra i nuovi 10.130 tutelati sono compresi 1.800 lavoratori in mobilità ordinaria, 760 in mobilità in deroga, 5.130 lavoratori che hanno convenuto con l'azienda il loro esodo (i "cessati") e che abbiano un reddito individuale sotto i 7.500 euro e che non si siano in seguito rioccupati a tempo indeterminato, 2.440 autorizzati alla contribuzione volontaria. Questo gruppo di lavoratori, che andranno in pensione con le regole anteriori alla riforma, dovranno presentare apposita richiesta di salvaguardia alla Direzione territoriale del lavoro e all'Inps.
I 55 mila. Per la seconda tranche di esodati – il contingente di altri 55 mila lavoratori – scade domani 21 novembre il termine per formulare le domande. La scadenza chiude un periodo di 120 giorni dalla pubblicazione del decreto di tutela. La maggior parte degli interessati si è subito messa in coda, esaurendo quasi del tutto i posti disponibili. Per analogia a quanto previsto per questi lavoratori, anche ai nuovi 10 mila salvaguardati dovrà essere concesso uno stesso periodo di 120 giorni, iniziando dalla data di pubblicazione della legge di stabilità. Ipotizzando che questa possa vedere la luce sulla
Gazzetta ufficiale nella prima metà di dicembre, le relative domande dovrebbero essere presentate entro la prima metà di aprile 2013. Ma i beneficiati si affretteranno certamente ad utilizzare al più presto la rispettiva salvaguardia.
I pensionati "ricchi". L'onere finanziario per le pensioni dei nuovi esodati è stato "pescato" nella categoria dei pensionati con rata superiore di sei volte il trattamento minimo e per costoro sarà bloccata la rivalutazione annuale delle pensioni a partire dal 2014. Considerando che il minimo Inps per il 2013 è previsto in 496 euro mensili, i trattamenti bloccati si situeranno oltre i 2.976 euro lordi mensili.Ecco l'amaro riepilogo delle rivalutazioni per i pensionati "ricchi": a) anno 2012: blocco già operato oltre 1.443 euro. Inoltre un contributo di solidarietà da 0,3% a 1% per telefonici, elettrici, autoferrotranvieri, dirigenti industriali, piloti e, in aggiunta, da 5% a 15% per tutte le pensioni oltre i 90 mila euro. b) anno 2013: blocco definito oltre 1.488 euro. Valgono i contratti di solidarietà (c. s.) c) anno 2014: blocco previsto oltre 3.100 euro stimati. Si aggiungono i c. s. d) anno 2015: blocco previsto oltre 3.150 stimati. Si aggiungono i c. s. fino al 2017.I pensionati che già quest'anno sono incappati nel blocco dovranno attendere, per ora, il 2016 per vedere un aumento della rata.