Darcy viene dal Burundi, la zia l'ha portato in Italia a 18 mesi per farlo curare. Ricoverato all'ospedale Sant'Orsola di Bologna, i medici parlano di una situazione cerebrale compromessa con una speranza di vita di pochi anni. La neurologa dice che ha bisogno di cure, ma soprattutto di affetto. Propone a suor Cecilia di prenderlo con sé a Monte Tauro, nella comunità della Piccola Famiglia dell'Assunta nata dal carisma di don Dossetti, sulle colline riminesi. Ogni membro della comunità accompagna una persona disabile come fosse suo figlio, in una simbiosi totale: si mangia, si dorme, si prega insieme, si costruisce un legame che porta a conoscersi in tutte le pieghe. Suor Cecilia racconta: «Quando ero giovane desideravo un grande amore, qualcosa di esagerato, che non conoscesse limiti. Non mi accontentavo di rapporti banali. In questi anni con Darcy ho capito che Dio sta esaudendo il mio desiderio, vivere un amore totalmente gratuito che travalica ogni ostacolo fisico e intellettivo. Proprio come quello di Gesù per l'uomo». Darcy oggi ha vent'anni, una scoliosi ha compromesso parte del polmone sinistro, la respirazione è faticosa. «Ma lui vive, mi guarda, sorride, comunica a suo modo con me, percepisce di essere una persona amata, dentro tutti i suoi limiti. Le sembra poco?».