Il Medioevo, età così spesso sottovalutata, ci consegna oggi una lezione di coerenza e coraggio che arriva dritta al cuore della vita politica del nostro Paese. Lo fa attraverso la figura di sant'Enrico II, che fu imperatore del Sacro Romano Impero tra il 1014 e il 1024. La sua testimonianza, ancora oggi profetica, mostra il volto di una politica che sa mettersi al servizio, soprattutto di chi ha più bisogno, e che vive i valori che proclama. Era nato nel 973 in Baviera, a Bamberga, e venne educato dai canonici di Hildesheim, poi dal vescovo di Regensburg, san Wolfgang. Prima duca di Baviera, nel 1014, quando era re di Germania e d'Italia, papa Benedetto VIII lo incoronò a guida del Sacro Romano Impero. Saggio mediatore e riformatore dei costumi anche tra gli esponenti del clero, Enrico ebbe tra i suoi consiglieri anche l'abate di Cluny, Odilone. Nella sua opera fu sostenuto dalla moglie, santa Cunegonda, con la quale condivise uno stile di vita profondamente coerente con la fede e il Vangelo. Morì nel 1024 nella Bassa Sassonia e venne canonizzato nel 1146 da papa Eugenio III.
Altri santi. Sant'Esdra, sacerdote (V sec. a.C.); santa Clelia Barbieri, vergine (1847-1870).
Letture. Romano. Is 10,5-7.13-16; Sal 93; Mt 11,25-27.
Ambrosiano. Dt 30,15-20; Sal 1; Lc 8,19-21.
Bizantino. 1Cor 2,9b-3,8; Mt 13,31-36a.