Enpav, i risparmi di spesa solo a beneficio delle pensioni
La dichiarazione di illegittimità della imposizione dei risparmi di spesa nel settore delle libere professioni, nella misura del 15%, dà quindi titolo alle Casse di richiederne il rimborso integrale, stimato complessivamente in 30 milioni di euro, e di imputarli alla loro destinazione naturale, cioè i conti individuali degli iscritti. Un beneficio immediato per i bilanci interni, comunque destinato ad incrementare il futuro assegno individuale del professionista.
L'imprevisto tesoretto, che nei prossimi giorni l'Enpav chiederà formalmente di incamerare, va ad arricchire i progressi realizzati dall'ente nell'ultimo quin-quennio, attraverso una gestione del patrimonio – nell'analisi del Collegio sindacale – equilibrata e sotto controllo.
Non meno incisivo, tuttavia, è un ulteriore indirizzo, espresso nella stessa sentenza dalla Corte Costituzionale, nei riguardi dei professionisti assicurati, un criterio denso di potenziali effetti per l'intero sistema previdenziale. La Corte avverte, cioè, che i diritti previdenziali dei singoli iscritti hanno rilevanza mag-giore di qualsiasi generico interesse del bilancio dello Stato.
Contributi 2017. È dovuto in due rate, entro maggio e ottobre, il versamento all'Enpav dei contributi minimi 2017, utilizzando i bollettini Mav. L'importo annuale ammonta a 2.727,50 euro, salvo eventuali agevolazioni, re-cupero di interessi o di contribuzione pregressa. È possibile tuttavia rateizzare il pagamento, fino a 4 oppure a 8 rate, per i veterinari che ne facciano richiesta entro il prossimo 31 gennaio. Per i giovani veterinari che non hanno compiuto i 32 anni di età, il primo anno di iscrizione all'Enpav è gratuito, nel secondo anno il contributo soggettivo minimo è ridotto del 33% e nel terzo anno del 50%. La pensione di vecchiaia scatta per tutti a 68 anni di età e 35 di contributi, ma è possibile anticiparla a partire dai 60 anni subendo però una riduzione dell'assegno mensile.