Il giorno dopo la sentenza delle urne, il titolo batte dove il cuore palpita. È così da sempre e il recente turno di elezioni comunali conferma la tradizione. Cominciamo con i titoli di prima pagina di martedì 16/5, a seggi caldi. Due quotidiani sono assai simili. “Repubblica”: «L’onda di destra si è fermata»; “Domani”: «Schlein regge l’urto dell’onda nera». Quasi uguali, le differenze sembrano minime ma sono rivelatrici di due opposti stati d’animo. Sulla “Repubblica” il soggetto è l’onda – vocabolo scelto anche da “Domani” – di destra e il verbo è negativo, “fermarsi”, una negatività associata quindi alla parte politica invisa. Su “Domani” il soggetto non è il partito ma la sua leader associata a un verbo positivo, “regge l’urto”. Tutto l’opposto su “Libero” dove non solo non regge ma svanisce: «L’effetto Schlein evapora nell’urna». La “Stampa” contrappone chi “avanza” (l’invasore?) a chi “resiste”: «La destra avanza, la sinistra resiste». Poi ci sono le testate più misurate. “Manifesto”: «Comunali, è un testa a testa». “Corriere”: «Centrodestra avanti nelle città»; “Giornale”: «Il centrodestra è in testa»; “Messaggero”: «Centrodestra avanti»; “Fatto”: «5 Comuni alle destre, solo 2 al centrosinistra»; “Quotidiano nazionale”: «Lo scossone non c’è». “Verità”: «Centrodestra ok» ma attenzione, è il titolo di un misero colonnino. I quotidiani di destra in apertura non hanno le comunali, esiliate in aree periferiche della prima pagina. Preferiscono picchiare duro su un vecchio “nemico” sconfitto. “Libero”: «Brigate Fazio»; “Giornale”: «Crolla il sistema Fazio. Salotti rossi nel panico»; “Verità”: «Fazio ha mollato mamma Rai per 10 milioni di motivi».
E veniamo a ieri 17/5, a seggi tiepidi. La “Stampa” dopo la resistenza punta sulla remuntada: «Meloni-Schlein, partita doppia. La sinistra scommette sui ballottaggi per ribaltare il voto nei Comuni». Ma ce la può fare da sola? Repubblica: «Appello di Schlein: uniti ai ballottaggi. Ma i 5S restano freddi»; “Libero”: «La Schlein nel panico invoca aiuto». Il “Corriere” si mantiene bipartisan: «Il voto premia Meloni e Pd, crollo del M5S». E Maurizio Belpietro sulla “Verità” osserva divertito: «Balle sulle elezioni. Sui fogli progressisti anche i voti diventano opinioni». E questo è tutto, in attesa delle partite di ritorno.
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