L’educazione e l’istruzione sono due opere cariche di profezia, perché accolgono lo spirito del presente, l’anima delle nuove generazioni, e lo proiettano nel futuro, preparando i giovani a costruire il mondo secondo i valori che contano di più. Tra i testimoni di questo impegno profetico fu san Giuseppe Calasanzio, che decise di dedicare la propria vita ai ragazzi e al loro futuro dopo aver visto con i propri occhi le condizioni di abbandono in cui molti di essi vivevano per le strade di Roma. Un’opera che poi decise di affidare a una congregazione religiosa: i Chierici regolari poveri della Madre di Dio delle scuole pie, detti comunemente Padri scolopi o piaristi. Calasanzio era nato nel 1557 a Peralta de la Sal, in Spagna, fu ordinato sacerdote a 26 anni, vivendo poi la prima parte del suo ministero in diverse diocesi spagnole, ricoprendo vari incarichi. A Roma nel 1597 fondò la prima scuola popolare gratuita d’Europa: chi si occupa dell’educazione dei ragazzi, scriveva, «compie in qualche modo verso i fanciulli l’ufficio stesso del loro angelo custode». Morì il 25 agosto 1648 a Roma, fu canonizzato da papa Clemente XIII il 16 luglio 1767. Nel 1948 Pio XII lo proclamò «patrono Universale di tutte le scuole popolari cristiane del mondo».
Altri santi. San Ludovico (Luigi IX), re di Francia (1214-1270); san Tommaso Cantelupe, vescovo (1218-1282).
Letture. Romano. Gs 24,1-2.15-17.18; Sal 33; Ef 5,21-32; Gv 6,60-69.
Ambrosiano. 2Mac 7,1-2. 20-41; Sal 16 (17); 2Cor 4,7-14; Mt 10,28-42.
Bizantino. 2 Cor 1,21-2,4; Mt 22,2-14.
t.me/santoavvenire
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