Ecco il «quattordecalogo» della vita senza etica
1 - «La disponibilità della propria vita e del proprio corpo» [vita e corpo sono ricevuti e si sviluppano al di fuori della volontà e della possibilità personale].
2 - «Non è la vita a possedere valore, ma la sua qualità» [così quella, p. es., dei poveri, dei malati, dei carcerati varrà assai meno di un benestante sotto tutti gli aspetti].
3 - Da ciò si deduce che «sono legittime pratiche come l'aborto, il suicidio assistito e l'eutanasia» [ma, almeno nell'aborto, si nega la vita non propria, ma di un altro privato di ogni diritto].
4 - Distinzione tra «vita biologica e vita biografica», cioè tra il semplice «vivere» e il «come si vive» [vedi commento al n.1].
5 - «Etsi Deus non daretur» [fare tutto come se Dio non ci fosse. Ma c'è].
6 - «È l'uomo, non Dio né la natura la fonte delle norme etiche» [l'uomo si fa dio, come Adamo].
7 - «Il principio di autonomia» [cioè di autodeterminazione: come sopra].
8 - «Il primato della libertà» rende l'uomo «creatore della propria entità» [commento ovvio].
9 - «Negazione di una presunta legge morale naturale» [c.s.].
10 - «Rifiuto di ogni deontologia che non ammette eccezioni» [c.s.].
11 - «Nessun principio o ideale (religioso o filosofico) può imporre sofferenze» [è il grimaldello dell'eutanasia].
12 - «La conoscenza è strumento di ogni possibile scelta di vita (nascita, sessualità) e di morte» [commento ovvio].
13 - «L'opzione pluralistica giustifica ogni concezione del mondo» [idem].
14 - «La distinzione netta tra morale e diritto impedisce il divieto di comportamenti etici non condivisi» [licenza in ogni campo].
Che succederebbe con la piena attuazione del quattordecalogo laicista?
"ESCLUSIVE" E SPECCHI
A un lettore di Repubblica che lamenta l'opposizione della Chiesa al «testamento biologico» (in realtà il mondo cattolico segnala il pericolo che questo sia il cavallo di Troia per l'eutanasia), Corrado Augias ne spiega il motivo: «Dal suo scrupolo etico trapela soprattutto l'inquietudine di vedersi sottratto uno dei momenti cruciali dell'esistenza (battesimo, matrimonio, estrema unzione), che la Chiesa per secoli ha amministrato in esclusiva». Invece su l'Espresso Roberto Saviano spiega alla Chiesa che lui ne «apprezza la misericordia cristiana», ma che «la spiritualità si è evoluta, ha dovuto farlo e quando, non riesce a ripensarsi, fallisce nel suo essere specchio dei tempi». Anche questo in esclusiva?