Ebraismo radice comune: cruciale è quel «Non ti farai immagini»!
Nella realtà, ciò ha portato non solo una morale sessuale che ha come "cosificato" la donna, ma soprattutto ha tolto di mezzo proprio il ruolo dell'immagine di Dio che precede tutto (Gen. 1, 26) e che è l'essere umano. Nei fatti l'autentica lettura di quel Comando comporta la differenza fondamentale tra una "religione" in cui l'uomo parla a Dio in immagine, ma "idolo muto", per impetrare ciò che desidera e una "fede" in cui Dio è voce che intima "giustizia e diritto misericordia e benevolenza". Perciò "conoscere Dio è fare giustizia all'uomo".
Decine di testi biblici lo confermano, e soprattutto è lì la chiave per cui nel Nuovo Testamento possiamo dire che l'unica vera immagine di Dio è l'uomo concreto da accogliere, immigrato da ricevere, affamato da saziare, vittima cui rendere giustizia, avversario da perdonare (Mt.25). Quel «lo avete fatto a me» ha la radice proprio in quel secondo comando che vietando le immagini ne indica l'unica vera, fratello da soccorrere con la concretezza dell'amore.