Dio non ragione secondo la logica mondana del “successo” e degli errori, perché è proprio sulle righe storte della nostra vita che scrive storie di santità: quando ci sembra di aver sbagliato tutto, di essere caduti e di non poterci rialzare, è lì che s’insinua il seme della conversione. Così fu per santa Margherita da Cortona, testimone di un Vangelo che fa fiorire continuamente “nuovi inizi”. Margherita era nata a Laviano (Perugia) nel 1247 e a 18 anni fuggì di casa per andare a convivere con un giovane nobile di Montepulciano dal quale ebbe un figlio ma che non volle mai sposarla. Nove anni dopo l’uomo fu assassinato e Margherita si ritrovò sola e allontanata dalla famiglia dell’uomo: trovò accoglienza a Cortona, rimanendo affascinata dal carisma francescano. Decise quindi di dedicarsi all’educazione del figlio, all’assistenza delle partorienti e alla cura dei malati. Assieme ad alcune volontarie, dette «Poverelle», s’impegnò nell’assistenza gratuita a domicilio. Grazie all’aiuto di alcune famiglie facoltose nel 1278 fondò l’ospedale della Misericordia. Dopo aver vissuto anche un periodo di vita contemplativa, una domenica si recò a Laviano, per raccontare in chiesa, durante la Messa, le sue vicende giovanili, e per chiedere perdono. Nel 1288 si stabilì in una rocca a Cortona, dove in molti si recavano per chiedere il suo consiglio sulle contese cittadine. Nel 1289 Margherita era tra coloro che diedero vita alla Confraternita delle Laudi. Morì a Cortona nel 1297.
Altri santi. San Papia di Gerapoli, vescovo (II sec.); san Massimiano di Ravenna, vescovo (498-556).
Letture. Romano. Mercoledì delle Ceneri. Gl 2,12-18; Sal 50; 2Cor 5,20-6,2; Mt 6,1-6.16-18.
Ambrosiano. Qo 4,17–5,6; Sal 65 (66); Mc 12,38-44.
Bizantino. Gen 1,24-2,3; Pr 2,1-22.
t.me/santoavvenire