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È anche il momento dei medici di "Doc"

Andrea Fagioli giovedì 9 aprile 2020
Chissà come andrà stasera. Intanto, giovedì scorso Doc – Nelle tue mani, la serie di Rai 1 interpretata da Luca Argentero, ha superato gli 8 milioni di telespettatori. Un risultato che conferma in questo tempo di quarantena il buon momento della Rai, non solo per quello che riguarda la fiction di qualità, in cui da sempre primeggia, ma anche sugli altri fronti, compresi quelli della cultura e della didattica con ascolti in crescita per canali come Rai Storia, Rai 5 e Rai Scuola appositamente integrato, quest’ultimo, con ore di trasmissione articolate per materia. Ma avremo modo di riparlarne. Tornando, invece, a Doc – Nelle tue mani, sono tanti i motivi del meritato successo per cui è persino difficile elencarli. Partiamo dal più scontato: medici e ospedali fanno parte della storia della tv. I camici bianchi hanno dato e danno vita a uno dei generi più collaudati: dal dottor Manson della Cittadella, al collega Kildare, al Dr. House, ai chirurghi di Grey’s Anatomy fino al pediatra di Gianni Morandi (L’isola di Pietro), ma anche ai malati di Braccialetti rossi o della Linea verticale. Il taglio di Doc è comunque innovativo e la Lux Vide che lo produce è un marchio di garanzia. Anche il regista è di casa: Jan Michelini ha lavorato con i Bernabei nei Medici (con la M maiuscola) e in Don Matteo, che tra l’altro ha tenuto in caldo la serata del giovedì passando materialmente il testimone al dottor Andrea Fanti la cui storia funziona come se fosse inventata e invece si rifà al caso vero di un primario che in seguito a un incidente stradale è finito in coma perdendo la memoria degli ultimi dodici anni di vita. Nella fiction di Rai 1 alla ricostruzione della carriera si aggiunge, come da copione, la ricostruzione delle vicende sentimentali. In tutto questo Argentero, al di là della facile attrattiva soprattutto nei confronti del pubblico femminile, ci mette una recitazione convincente con cambi di registro tra il Fanti prima e dopo il coma. Da non sottovalutare, infine, che la serie è arrivata nel mezzo di una pandemia che ha trasformato loro malgrado i medici in eroi, ma purtroppo ha anche impedito di portare a termine le riprese. Per il vero finale, se va bene, se ne riparlerà in autunno.