L'oratorio The Dream of Gerontius segna il punto di incontro tra due figure centrali della vita artistica, culturale e religiosa della Gran Bretagna: il compositore Edward Elgar (1857-1934) e il cardinale John Henry Newman (1801-1890), la cui conversione al cattolicesimo suscitò un grave scandalo negli ambienti anglicani nell'Inghilterra vittoriana. Nel 1889, in occasione del suo matrimonio, Elgar aveva ricevuto in dono il testo di Newman, a quei tempi un vero e proprio bestseller, e ne era rimasto profondamente affascinato; dopo otto anni di assidue letture, in cui aveva «assorbito la poesia» e «assimilato i pensieri dell'autore» nei suoi «impulsi musicali», il compositore decise di conferire forma e sostanza melodica alle vicende narrate nel poema di Newman e l'oratorio per tenore, mezzosoprano, basso, coro e orchestra The Dream of Gerontius - dedicato "Ad Majorem Dei Gloriam" - venne eseguito per la prima volta il 3 ottobre 1900 durante il Birmingham Triennial Festival.
Al di là di qualsiasi conflitto confessionale cattolico-protestante, l'opera viene oggi unanimemente considerata uno dei capisaldi della musica britannica di ogni tempo; pagine come il grandioso inno corale Praise to the Holiest in the Height o la commovente ninnananna conclusiva Softly and gently (con la sua inconfondibile temperie wagneriana) rappresentano i vertici creativi del percorso di immedesimazione con cui Elgar ha tratteggiato la figura del protagonista: «Ho immaginato Gerontius un uomo come noi stessi, non un prete o un santo, ma un peccatore; ovviamente, un peccatore penitente'». è proprio questa la chiave di lettura suggerita per avvicinare l'interpretazione offerta, sotto l'ispirata direzione di Colin Davis, dalle compagini London Symphony Chorus & Orchestra, insieme con il terzetto di cantanti solisti costituito da David Rendall, Anne Sofie von Otter e Alastair Miles (2 Sacd pubblicati da LSO Live e distribuiti da Sound and Music); un'esecuzione dal vivo vibrante e appassionata, in cui gli ultimi istanti di vita di Gerontius (con la toccante consacrazione alla Vergine) e il viaggio della sua anima nel mondo dell'aldilà, al cospetto di demoni e angeli, acquista idealmente il significato di un epico cammino iniziatico di dantesca memoria.