Hanno saputo che domenica sera ero a San Siro: mi telefonano, mi maileggiano, mi fermano: «Com'è andata? Rivincerà la Juve? Lei ha pronosticato scudetto all'Inter, come la mettiamo?». Abbiate pazienza, ci arriverò. C'era una volta... C'era una volta la polemica giornalistica che metteva l'un contro l'altro armati i giornalisti. Non gli opinionisti. Né gli scribi, come chiamava Brera i fanchiacchiere. E non dico dei dibattiti - si fa per dire - televisivi, biscardiani, cui peraltro partecipai attivamente. Il lunedì nascevano i pareri discordi parametrati sui commenti scritti la domenica e il martedì era un contraddittorio festoso. Con nome e cognome. Non come adesso che si dice - io pure - “qualcuno ha scritto”. Giuro: se da giovanotto capitava - è capitato - che Brera o Ghirelli ti citassero, anche per criticarti, facevi il ritaglio e lo mettevi da parte per il curriculum. Oggi no, vorrei ma non si dice. E allora me la caverò identificando dei gruppi, tipo “Quelli che Lukaku”, “Quelli che Dybala”, “Quelli di Higuain”. E tirando l'acqua al mio mulino. Perché - tenetevi - io l'avevo detto. (Ci sarà il solito perbenista criticone: non si dice, non si dice. E io invece: si dice, si dice, con le prove. Alla faccia di chi l'aveva detto...il contrario!). Comincio - in breve - dai due argentini, entrambi ripudiati perché così volevano Paratici e Nedved, subito soccorsi dalla critica. Quante volte li ho difesi, soprattutto Dybala che per me è il calcio, com'erano Del Piero e Baggio; ho cominciato proprio su queste pagine, ai tempi di Allegri, ho continuato con Sarri quando ha scaricato la Joya, senza convincermi, peraltro, e l'aspettavo al varco, alla partita della verità. Fatto. Ma anche il Pipita ha goduto - spero - della mia solidarietà quando han preso a trattarlo da pensionato, da peso inutile, lui che è anche un buon ragazzo umiliato e offeso. Dal Milan, soprattutto. Dal Chelsea. Dagli incompetenti. Partito di maggioranza. Adesso li vedo entrambi in prima pagina, in apertura dei telegiornali, li sento urlati dalle radio da «Quelli che Dybala e Higuain» e farò un piccolo investimento: gli regalerò il prezioso librino dell'Abate Dinouart, «L'arte di tacere». E “Quelli che Lukaku?”. Ah, i migliori. In sei partite - premesse di mercato comprese - il “gigante pensaci tu!” è diventato “il gigante chi l'ha visto?”. Quand'era facile capire che non avrebbe mai sostituito Icardi (ne riparleremo...) e che semmai insieme sarebbero stati una coppia da scudetto (al quale non rinuncio, da pronosticatore, perchè credo nei miracoli di Antonio ). Il Gigante Buono così non serve, all'Inter serve un vero centravanti. Fateci caso, era Inter-Juventus 1 a 1 fino a quando è entrato Higuain che ha fatto la differenza. Concreta. Per Sarri. Cime l'avrebbe fatta con Allegri. Sì, perchéci sono anche “Quelli che Sarri”: quegli juventini che domenica sera, dopo aver vinto, hanno esclamato: «Finalmente la Juve che dà spettacolo. Altro che Allegri». Come ho sempre detto, da odiatore della matematica e innamorato del pallone, “il calcio è un'opinione”. E le opinioni tanto più sono strampalate, più divertono. Addio alle polemiche d'antan.