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Dopo le rose, ecco le spine: ma continua l'epopea Europei

Umberto Folena martedì 29 giugno 2021
Epopea Italia, volume quarto. Dopo tante rose, le spine. La selva di metafore ardite si fa palude, e gli adrenalinici cronisti appaiono provati quanto un mediano qualsiasi. Esclusa «Il Tamigi mormorò: non passa lo straniero», che dovrebbe essere farina del nostro sacco, tutte le citazioni sono dai quotidiani di domenica 27/6.
«Abbiamo visto il lupo nel bosco, e per poco non ci mangiava» (Maurizio Crosetti, “Repubblica”). «Il bracconaggio coordinato da Sabitzer» (Enrico Currò, “Repubblica”). «L'Austria ci ha trascinati nella palude dei supplementari» (Luigi Garlando, “Gazzetta”). «Foda è un coccodrillo che vuole trascinarci nello stagno dei supplementari» (Garlando bis, “Gazzetta”). «L'ostica banda di Foda» (Alessandro Bocci, “Corriere”). «L'Austria postmoderna del pragmatista Foda» (Currò, “Repubblica”). «Come contro l'Austria a Italia '90, quando Totò spezzò il pantano» (Antonello Guerrera, “Repubblica”). «L'Austria ci ha fatti stancare e ha preso le misure a Spinazzola, raddoppiandolo con Lainer e Laimer che, detti così, sembrano uno studio legale» (Garlando, “Gazzetta”). «Spinazzola evade finalmente dallo studio legale Lainer&Laimer e assiste Chiesa che converge e tuona in rete: meraviglioso!» (Garlando, “Gazzetta”).
«Ciro, provaci» (Bocci, “Corriere”). «Fratelli d'Italia, fratelli di Var» (Leo Turrini, “Quotidiano nazionale”). «Chiesa al centro del villaggio azzurro. Un formidabile ragazzo, uno e trino: stop, controllo di destro, sinistro al volo sull'altro palo» (Alberto Abbate, “Messaggero”). «Bisogna avere Fede» (titolo, “Repubblica”). «Chiesa, tutto elettricità e tiro da spiaggia» (Mario Sconcerti, “Corriere”). «Serve freschezza ed elettricità» (Garlando, “Gazzetta”). «Nella ragnatela di quell'Austria appiccicosa e tignosa» (Andrea Elefante, “Gazzetta”). «Ripartiamo con la pazienza dei ragni» (Garlando, “Gazzetta”). «C'erano pochi dubbi ormai che tutti quei pacchi da ritirare alle Poste, giorno e notte, Mancini li ricevesse dall'Austria» (Gigi Garanzini, “Stampa”).