Donare il sangue prima di partire
Anche quest'anno la campagna di comunicazione per una cultura della donazione punta sulla partecipazione volontaria e solidale dei cittadini a un semplice ed essenziale gesto salvavita, gratuito, e che per sua natura rifugge dai riflettori. In effetti, uno scatto particolare e imprevisto di una estesa solidarietà ha potuto fugare i timori che la pandemia, le vaccinazioni e i distanziamenti potessero incidere sull'andamento delle vaccinazioni. I più recenti dati Avis (già documentati di recente su Avvenire) registrano dopo un decennio, pur in presenza del Covid, un aumento del 3% del numero delle donazioni e del 5% dei soci donatori. A conferma dell'inversione di tendenza, anche il Centro Nazionale del Sangue ha registrato nel 2021 un aumento delle unità di sangue cordonale donate, nonostante il record negativo delle nascite.
Pur essendo richiesta la gratuità delle donazioni (si fa strada in Europa una tendenza a mercificare la donazione con un regolare compenso) la previdenza dell'Inps offre alcuni vantaggi per i lavoratori dipendenti. Il donatore che deve assentarsi dal servizio per il prelievo ha diritto alla normale retribuzione che corrisponde alle ore non lavorate. Il suo importo è liquidato direttamente dal datore di lavoro, il quale ha poi la facoltà di chiedere il rimborso all'Inps a conguaglio oppure con apposita domanda. La retribuzione periodica da contratto (mensile, settimanale ecc.) viene trasformata in retribuzione giornaliera utilizzando appositi divisori.
L'indennità corrisposta per la giornata di donazione non concorre a formare il reddito sul quale versare i contributi previdenziali. Concorre invece a formare il reddito da lavoro da assoggettare all'Irpef, mentre la giornata indennizzata dà diritto alle detrazioni d'imposta. Il lavoratore beneficia in ogni caso dell'accredito gratuito dei contributi pensionistici.